Lo spazio fluido del Padiglione di Barcellona, in cui quasi si perde il confine tra interno ed esterno è il risultato dell’articolazione dell’elemento “piano”. Quindi la scomposizione di tale architettura è stata ottenuta mediante l’individuazione dei piani verticali differenziati in due tipologie attraverso il colore: vi sono piani bianchi e piani grigi. I primi individuano le chiusure trasparenti, mentre i secondi le chiusure opache. Inoltre sono stati realizzati pezzi in sovrabbondanza, sia per il sistema delle coperture sia per costruire un’architettura su più piani. I piani sono stati collocati su una base caratterizzata dalla presenza di binari che permettono l’incastro dei vari pezzi. Quindi a partire dalla conformazione del Padiglione sono state elaborate successivamente altre soluzioni.
La ricostruzione del Padiglione di Barcellona:
Possibili variazioni attraverso l’uso della scacchiera:
A partire da modello spaziale dato è stato interessante capire in che modo attraverso l’elemento chiave del progetto, il piano, si potessero creare nuove soluzioni, delle variazioni su questo tema. Quindi per ottenere diversi risultati è possibile operare delle rotazioni o degli slittamenti di tali piani. Oppure è stato previsto l’inserimento di nuovi pezzi anche di diversa altezza per sperimentare anche uno sviluppo verticale. In questo modo le ipotesi sono infinite e capaci di creare spazi sempre diversi tra loro.
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Ilaria Modesti Lab IV_saggio 